"I recensori trovarono abbondanza di melodie, un'ispirazione vivissima, una notevole quadratura delle parti, una giustezza di proporzioni armoniche... l'autore e' sempre il cantore che affascina, seduce, commuove..."
﷯ 
SALVATORE AUTERI MANZOCCHI
Testi di Alessandra Moro e Corrado Barbieri Nell'Ottocento, la lirica rappresentava un mercato di portata paragonabile al nostro cinema, con tutti gli annessi e connessi, in primis le interferenze, più o meno aggressive, di teatri, case editrici e tutto ciò che stava tra artista e pubblico, con relativi effetti collaterali sul successo o l'insuccesso delle opere, ovvero a prescindere, talvolta, dal loro reale valore.
Una figura emblematica e affascinante dell'ambiente e del tempo fu il compositore Salvatore Auteri Manzocchi (Palermo 1845-Parma 1924), conterraneo di Bellini (Catania 1801-Puteaux 1835), ma dalle sorti molto meno luminose, osteggiato da giochi di potere fra case editrici (Lucca e Ricordi) e grandi teatri e da un carattere poco incline al compromesso, non necessariamente in accezione negativa, ma nel senso di civile accordo fra le parti in gioco.
Denuncia “L’Alba di Milano” del 15 aprile 1899: “(…) Nove volte su dieci l'editore italiano riesce a proibire di fatto ogni nuovo generoso tentativo d'arte, (…) egli non concede un determinato repertorio che non sia stato appaiato ad un altro di sua discrezione, oppure lo concede per la trafila di un determinato impresario, il quale riesce così contro ogni elementare decenza ad avere un diritto di prelazione, una iscrizione ipotecaria a termine indeterminato sulle principali scene d'Italia”.
Una sintesi che motiva il destino avverso di Auteri sulla scena musicale italiana a cui, ad onor del vero, va aggiunta la suddetta rigidità di temperamento che lo portò a non comprendere certe inevitabili logiche di mercato che non gli appartenevano come artista, ma a cui avrebbe dovuto prestare orecchio, opportunamente consigliato dall'editore che più avrebbe dovuto ascoltare, ossia quel Sonzogno che, dopo la delusione di casa Lucca, lo aveva preso con sé.

Home

Continua...

www.corradobarbieri.it

deltaed@iol.it

credits