La messa in scena di Severo Torelli arrivò solo nel 1903, al Duse di Bologna “e tutta la stampa italiana riportò il trionfo dell'opera”, anche se, approfondendo l'analisi critica, la trama storica di Pomàr, ambientata nella Pisa medievale, risultò ancora una volta improbabile.
La Dama di Prévannes composta nel 1908, non venne mai rappresentata nonostante, in tale occasione, il maestro avesse potuto contare sul librettista di pregio Luigi Illica.
Riepilogando l'altalenante fortuna di Auteri, delle sue produzioni Dolores fu restituita agli eredi, de Il Negriero non fu stampato lo spartito per canto e piano, le partiture di Stella, de Il Conte di Gleichen e di Graziella andarono distrutte sotto i bombardamenti aerei della guerra e Severo Torelli rimase anch'esso di proprietà degli eredi, così come La Dama di Prévannes. ﷯Il figlio Michele si adoperò a lungo per una rivalutazione che si concretizzò in un concerto commemorativo all'EIAR nel 1933.
Un compositore di scuola classica Auteri, inappuntabile nella tecnica, un po' eccessivo negli afflati melodrammatici, svilito da libretti mediocri e poco versato a promuoversi coerentemente con i tempi, posizione per cui il destino tuttavia gli fece pagare un prezzo eccessivo in termini di ostilità e chiusure.
Restò in Salvatore Auteri, fino alla fine dei suoi giorni, l'amarezza della mancata piena consacrazione che lo avrebbe posto nell'olimpo della musica lirica italiana, mentre in coloro che con passione hanno eseguito le ricerche sulla sua opera, quella di non poter oggi far ascoltare al pubblico una musica a testimonianza di un compositore dimenticato e di un momento artistico e storico di grande interesse.
Salvatore Auteri Manzocchi riposa in una tomba monumentale del cimitero di Parma. Interno del Teatro Regio di Parma
alla fine dell'Ottocento

Home

Salvatore Auteri Manzocchi

www.corradobarbieri.it

deltaed@iol.it

credits